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giovedì, febbraio 17, 2011

le dinamiche ricorsive

BISOGNA FARE ATTENZIONE
tipi come questi la sanno lunga, e tanto pure.
Lui in particolare, cercava di sobillare i popoli con un mix di amore universale, tecniche di guerriglia (si noti la somiglianza del nastro per capelli col cap del Subcomandante) e con un bel DIOTIVEDE!


ma attenzione! la causa era quella ggiusta (con le prevedibili due gi, s'intende)! ovunque la corrotta burocrazia feudale vessava i poveri popolani, non concedeva l'uso di armi, toglieva loro il grano.





"Viviamo -disse Mozi- in un tempo corrotto. C'è molta gente che cerca belle ragazze. una bella ragazza non ha bisogno di uscire di casa perché la si cerchi.. non molti però, cercano la gente perbene. se non si violentasse la gente per indottrinarla, nessuno vi presterebbe attenzione."



va bene, noi italiani stiamo vivendo mesi orribili. Non si trovano al momento figure che possano guidare il nostro tempo verso migliori speranze.
ma siamo sicuri sia questo il problema?
la fame spinge i popoli al cambiamento, e non credo che nessuno possa mettere ciò in dubbio.
questo però significa solo una cosa. ancora stiamo troppo bene per fare scelte decisive. abbiamo ancora troppo da salvaguardare. 
siamo tutti parte di un modo di fare per il quale ognuno di noi ha sicuramente approfittato o cercato di approfittare di un'amicizia "importante". abbiamo tutti leccato il culo a qualcuno, ci piacesse o no, ce ne rendessimo conto o no.
e questo non è grave di per sè, se non per il fatto che ci vorrà molto più tempo per fare sì che la gente se ne voglia tirar fuori, per far sì che questo modello risulti inaccettabile.


ed è in questo periodo di transizione che corriamo i rischi peggiori.


è molto facile dire la cosa giusta ora, e molti cominciano a dirle. 
ma chi abbraccerà gli stendardi del nuovo tempo, cosa potrà fare di noi?
o meglio: cosa gli lasceremo fare?
è in nome delle cose giuste che un politico (o chi per lui) dice, che noi deleghiamo le nostre responsabilità di cittadini?
i termini del contratto sociale sono chiari. cedere libertà individuale in cambio di sicurezza e tutela. null'altro.
ma se cediamo il nostro sentire sociale, 
cediamo la nostra cittadinanza.
diventiamo in altre parole 
S U D D I T I .


chi ci mette in bocca le parole giuste - come dice Mozi -
ci VIOLENTA


perché se vogliamo emanciparci dalle morali a scadenza, l'unica cosa da fare non è fare propria la migliore. 
è costruirne una. farci delle idee. formarci.
vorrei essere più allegro & divertente, ma oggi lascio il campo al Maestro col cappellino da rivoluzionario.
ci pensate che curioso?


a quei tempi 
chi voleva piantare ombrelli nel culo alla gente non lo diceva, 
ma chi li voleva salvare, li avvertiva che li avrebbe violentati.


oggi 
chi ci vuole inculare ce lo dice con una decina d'anni di preavviso,
ma chi ci vuole salvare non vuole neanche le sue bandiere in piazza.


all'inizio era pure una bella idea. "niente bandiere in piazza" era un ritornello delizioso. se qualcuno la portava, la bandiera, giù botte da orbi.
giusto,anche io gli urlavo dietro.
ma oggi?
si urla alla rivoluzione, manco fossimo parigini, e chi si chiama a guida del cambiamento non fa più neanche lo sforzo di inventarsi qualcosa da dire.
si mobilitano decine di migliaia di persone con un post su facciabuchi, ma poi si bada bene a dire e ribadire che non ci siano mai stati architetti.


le rivoluzioni sono eventi, episodi. sono dei momenti concreti della storia. non funzionano se non hanno le loro concrete insegne.
sono i cambiamenti lenti, quelli che non ne devono avere. quelli devono appartenere non già a tutti, quanto piuttosto a ciascuno di noi.
ma i cambiamenti 
                 lenti 
                        vanno cominciati


               IERI.

tajikawaoo



venerdì, febbraio 11, 2011

il segreto

il segreto.
post-anticipazione della lunga historia mutandarum! prossimamente su questo deludente blog